Interculturali

da Scienze e Tecniche dell'Interculturalità... Seguendo i nostri percorsi, i nostri progetti, i nostri sogni, per l'Italia e per il mondo. Perché "la normalità è la diversità"

6.5.06

opinioni di un... (clown no: e che sono io allora??)

Raga, non posso esimermi da questa conversazione sui vescovi/immigrazione che ha preso piede.

Oltre alle questioni inerenti la sfera della sessualita', cari e care, vi ricorderei che in questo buco di culo del mondo dove sto vivendo i pretonzoli (o alti gerarchi ecclesiastici che siano) che si schierano dalla parte dei poveri sono ben pochi, e vengono lasciati al margine della societa' e rifiutati e rigettati dall'Istituzione Vaticana - se non finiscono come mons. Romero, davanti alla cui tomba passo quasi tutti i giorni prima di andare in ufficio, diobono...

quindi, se si legittima la presa di posizione della chiesa nel processo decisionale di uno stato laico e democratico, bisogna considerare una cosa: o si accetta l'istituzione nella sua interezza (con tutta la merda che contiene - che e' molta -, oltre alle poche scintille illuminate, voci fuori dal coro, che istituzionalmente contano meno che nulla) o la si separa dallo stato.

E quindi accettarla nella sua interezza, personalmente, neanche morto. Troppa merda, raga, e non serve che vi faccia un elenco delle schifezze perche' tanto ci capiamo e ci conosciamo da anni e condividiamo in gran parte la visione del mondo e delle dinamiche sociali e politiche.

Che rimanga un movimento di opinione? Bene, chi sente di farne parte si confronti con quelle dinamiche, idee, proposte, soluzioni, visioni e provi a cambiare cio' che non gli/le aggrada.

Che sia un capro espiatorio? Bah, smettiamola con questo vittimismo del cazzo. Non e' questione di capro espiatorio: e' una questione di influenze e di centri di potere che sono strettamente connessi alle alte classi dirigenti (nei paesi poveri - perdon: IMPOVERITI - molto piu' che da noi, ma anche da noi non si scherza) e che sono promotori e difensori nella stragrande maggioranza dei casi di una visione sociale e politica conservatrice e per nulla progressista, all'insegna della vecchia oppressione che da secoli pesa sulle spalle di questa gente, la maggioranza dell'umanita' (non sono parole: sono persone con cui lavoro 6 giorni su 7, che guadagnano 1 o 2 dollari al giorno e se si ammala il figlio di 2 anni, cazzi suoi, che crepi, perche' non esiste uno stato sociale e o ti paghi l'assicurazione privata o affoghi nella merda).

Vogliamo parlare delle dichiarazioni del nuovo meraviglioso papa circa la teologia della liberazione?
Vogliamo parlare del fatto che la chiesa cattolica negli stati uniti ha sconsigliato gli immigrati latini (nella stragrande maggioranza cattolicissimi - viva il colonialismo!) di partecipare alle manifestazioni per la rivendicazione dei diritti dei milioni di migranti latinos in USA?

Che cazzo di peso puo' avere il fatto che un paio di vescovi in francia abbiano preso posizione, se poi dall'altra parte la stessa istituzione sta facendo il gioco contrario?

Basta con i buonismi, raga, su, siamo grandi. Lottiamo per dei principi, e sono convinto che siano principi buoni, siano essi riconosciuti o denigrati dalla chiesa - non me ne puo' fregare di meno.

E poi, smettiamo di considerare le persone in base all'istituzione alla quale appartengono. Un prete, prima che un prete, e' una persona: puo' essere una persona meravigliosa o un emerito stronzo. E uguale un comunista.

Quindi, cara chiesa, fuori dai coglioni. Non dubito che quei vescovi siano brave persone, al tempo stesso che riconosco che l'istituzione della quale fanno parte e' in gran parte uno schifo - purtroppo e con gran contrizione del povero Gesu', che si stara' ritorcendo nei cieli (immortalita' dell'anima permettendo...) e pensando: " 'sti imbecilli, come sono stati bravi a usare le mie parole per fare il cazzo che vogliono... mi hanno fregato. Ma la prossima volta gli faccio un culo cosi'."

Sono volgare e duro nel modo di esprimermi, gia' lo sapete: non me ne abbiate. Non voglio passare per saccente ne' darmi le arie del grande rivoluzionario, ma non posso fare a meno di trasmettere quello che vivo nel quotidiano e la rabbia (e la speranza) che nutro nel confrontarmi giorno per giorno con la vita che conduco.

Con affetto, vostro affezionatissimo

aram the cooperant